Il cristianesimo pentecostale-carismatico si considera un "movimento di liberazione liturgica". Si basa su una comunità democratica di persone spiritualmente dotate invece di un ministro monarchico, sull'opera spontanea dello Spirito invece di un ordine fisso di culto, e assume l'importanza della lode e del culto per il culto. Le mie riflessioni sono divise in tre parti principali. In primo luogo, vorrei elaborare i prerequisiti teologici della cultura di culto pentecostale-carismatica: da un lato, la riscoperta della dimensione carismatica dell'essere cristiano e, dall'altro, l'ideale di una congregazione dotata dello Spirito di Dio combinato con l'attuazione pratica dell'esigenza riformatrice del sacerdozio universale. Nella seconda parte, saranno sviluppate le caratteristiche essenziali della comprensione pentecostale-carismatica del culto: Oltre al suo orientamento epicletico, questi includono l'orientamento partecipativo e la richiesta di una pratica di lode olistica, legata all'integrazione dell'emotività e della sensualità. Nella terza parte, si chiederà fino a che punto la liturgia pentecostale-carismatica sia effettivamente all'altezza della sua autoproclamazione di essere un movimento di liberazione liturgica e quindi di aver aiutato l'idea del popolo di Dio ad affermarsi come centro del culto.