Forse è sempre stato così, ma ora, alla messa inaugurale di Papa Leone XIV, mi ha sorpreso sentire le tre grida di “Feliciter! Feliciter! Feliciter!”, unite alle parole ‘Tempora bona habeant’.

Il plurale si riferisce ai cristiani: A loro è rivolto l'augurio di buoni tempi (Tempora bona habeant). Ma il triplice “Glückauf!” (Feliciter) si riferisce probabilmente al Papa. (Feliciter) si riferisce probabilmente al Papa. Perché già gli imperatori romani venivano acclamati in questo modo, incluso l'imperatore Costantino, come recita l'iscrizione DN FL CONSTANTINO MAXIMO FELICITER FELICITER FELICITER - “Al nostro Signore Flavio Costantino la più grande felicità! Felicità! Fortuna!”

Il congratularsi continuamente è un'antica usanza romana, sopravvissuta nella tarda antichità cristiana e da allora fino ad oggi nella Chiesa. Gli italiani conoscono molti modi per congratularsi l'un l'altro: Auguri! Brindisi! Congratulazioni! Vale!

Alla messa inaugurale di Leone XIV fu offerta un'altra forma di congratulazioni, in greco. Dopo che il papa ebbe indossato le sue insegne, si cantò: EIS POLLA ETE DESPOTA - “A molti anni, Signore!”. (in latino sarebbe: Ad multos annos, domine).

Come si può vedere, il nuovo Papa è stato sommerso di congratulazioni e spera in un lungo pontificato, magari di 25 anni come quello di Leone XIII.

Le campane di San Pietro

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